Corsica Libera contro le ingerenze “coloniali” del prefetto Pascal Lelarge

Comunicato stampa di Corsica Libera:

“I corsi in generale e gli attivisti di Corsica Libera in particolare mettono sempre più in discussione le politiche di Pascal Lelarge, prefetto della Corsica. Sulla sua personalità, ovviamente, ma anche su una funzione sempre più controversa.
Abbiamo avuto l’opportunità in Corsica di assistere al temperamento brusco e un po’ostinato del personaggio. Non è affatto un caso: senza dubbio, ancora una volta, “l’uomo giusto al posto giusto”.
Si capisce che questo prefetto, come Bernard Bonnet prima di lui, abbia deciso di agire come un proconsole. Senza dubbio gli è stata affidata la missione di restituire la Corsica alla Repubblica da cui si sarebbe allontanata nel dicembre 2015. Questo sarebbe ovviamente il motivo per cui interviene a tutti gli effetti nella nostra vita pubblica, opponendosi frontalmente ai Corsi senza il minimo sfumatura e con un disprezzo che richiama furiosamente l’era delle barbouzarde [della Guerra d’Algeria ndr].
Allo stesso tempo, dedica ciò che resta della diplomazia per adulare i resti del clan più reazionario nel tentativo di rimettere in riga i Corsi. Qualcuno potrebbe pensare che il prefetto non abbia compreso appieno il suo ruolo e la sua missione, ma questa missione è certamente più chiara di quanto si pensi: far pagare con tutti i mezzi ai corsi le loro scelte democratiche.
Questa ipotesi sembra riflettersi nei fatti quando il prefetto Lelarge ostacola sistematicamente ogni posizione assunta dai nostri legittimi funzionari eletti. È, nell’ambito del piano di risanamento, l’unico interlocutore di Parigi e, in questo senso, nulla si può fare senza passare da lui, sia che si tratti di enti pubblici, aziende o privati. C’è un chiaro desiderio qui di aggirare le istituzioni della Corsica per installare il nuovo governatore della Corsica, onnipotente, come unica autorità decisionale nel nostro paese.
Una visione molto coloniale e retrograda del decentramento per un presidente così giovane.
È anche come prefetto, responsabile del mantenimento dell’ordine, con un bilancio più mitigato negli ultimi tempi quando vediamo le bave moltiplicarsi sotto il suo regno. Forse dovremmo anche vederlo come un segno. La fermezza di Parigi nei confronti della Corsica e della sua gente induce certamente alcuni fanatici che compongono la “polizia” a credere che sia ora permesso spezzare la Corsica, o addirittura uccidere nella più totale impunità.
Questa carta bianca concessa al prefetto e alle migliaia di agenti di polizia, gendarmi e altri CRS basati sulla nostra terra è più che preoccupante e suggerisce, alla luce dei recenti eventi, che attivisti politici, associazioni o manifestanti non sono immuni ora violenza della polizia o un vero errore. I Prefetti francesi si susseguono in Corsica ma, al di là della loro personalità, è la missione loro affidata che li fa sbarcare nei nostri locali con la divisa dell’eterno nemico: colui che confisca al popolo di questo Paese il diritto di esercizio fondamentale libertà e per realizzare il proprio destino nazionale.
La domanda non è nemmeno “quando parti?” “, Quella:” quando deciderai finalmente di non tornare più? “.
Lo Stato deve cambiare rapidamente la politica in Corsica e prendere le decisioni necessarie. Il prefetto Lelarge, degno erede di Bernard #Bonnet, deve porre fine alla sua politica incendiaria.

Immagine di Copertina dalla pagina Facebook di Corsica Libera

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