Collegamenti marittimi, gli indipendentisti: apriamoci al nostro ambiente naturale, l’Italia

Il partito Core in Fronte, che rappresenta all’Assemblea di Corsica l’indipendentismo, si è espresso nella seduta di ieri sul tema del piano dei servizi di trasporto (DSP) con un’affermazione molto chiara e importante:

Gli interessi speciali del porto di Marsiglia o del consorzio degli operatori còrsi del settore non dovrebbero guidare gli interessi collettivi della Corsica. Dobbiamo partire, nel quadro di un’emancipazione politica, da un unico schema di un DSP basato sulla linea Corsica-Marsiglia e aprirci, anche, verso il nostro ambiente naturale che è in particolare l’Italia.

Il leader del partito ha dunque invitato i colleghi dell’Assemblea a posizionarsi dal punto di vista degli interessi collettivi dell’isola, e dunque porsi anche la questione dei collegamenti con l’Italia.  “Ci vogliono 12 ore per andare da Bastia a Marsiglia, 4 per andare a Livorno a bassa velocità. Perché, fino al 1900, l’80% degli scambi dalla Corsica erano fatti con l’Italia? Perché rimanere in un modello che ci impone di andare assolutamente a Marsiglia? Penso che oggi i contorni completi della DSP non sono definiti”.

La sostanza è dunque guardare oltre a Marsiglia – riferimento unico tra isola e continente – per la delegazione dei servizi pubblici, rivolgersi anche verso Tolone, Nizza (più vicina e dunque con minor consumo di carburante) e ovviamente Livorno. Un discorso che fa leva da un lato sull’ecologismo e la sostenibilità ambientale, dall’altro sull’efficienza (il tempo risparmiato) e infine sull’opportunità politica di aprire nuove strade alternative alla sola dipendenza dal continente francese.

Un discorso che dal nostro punto di vista non può che trovarci d’accordo, perché riconosce nell’area italiana un “ambiente naturale” con cui rafforzare i contatti. La Corsica, lo ripetiamo da sempre, è un’isola che non è un’isola, ma è da sempre inserita in contesti più grandi e oggi può trarre grande beneficio dall’essere al tempo stesso unica, con la sua cultura e la sua lingua còrsa, e ponte naturale tra Francia e Italia. Con tutti i benefici culturali ed economici che possono derivarne.

Vedremo quanto questa visione di Core in Fronte troverà appoggio politico e applicazione concreta.

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