Boicottaggio della Conferenza dei Territori: aumenta la distanza tra Macron e gli eletti locali

By Redazione Lug 15, 2018

La Conferenza nazionale dei territori, prevista il 12 luglio a Parigi, è un incontro semestrale, il terzo dall’inizio del quinquennato di Emmanuel Macron. Al centro delle discussioni una domanda: come modellare la posizione francese sulla futura politica di coesione dell’Unione europea?

Tre associazioni di eletti locali (dalle regioni, dipartimenti e municipi) boicottano la conferenza. Il problema non è l’oggetto delle discussioni, ma piuttosto “la maniera in cui il governo, e i livelli alti dell’amministrazione,si sono comportati nei nostri riguardi nelle ultime settimane”, spiega Dominique Bussereau, presidente dell’associazione del dipartimenti di Francia e del consiglio dipartimentale della Charente-Maritime.

Per esempio, a  livelli dei comuni, la tassa d’abitazione è stata tolta senza essere precisi sul modo in cui sostituirla, con conseguenze finanziarie gravi. Per le regioni, la questione è la formazione professionale e l’apprendistato. Per noi, la solidarietà sociale. Per tutti questi nodi irrisolti, non ci siamo recati alla Conferenza, ma a malincuore. È stato un obbligo, per cercare di sbloccare la situazione. Un discorso, precisa, “non solo di soldi ma anche di considerazione”.

Il 17 luglio 2017, Emmanuel Macron aveva presentato in pompa magna al Senato la Conférence nationale des territoires (CNT), istanza di un dialogo, « un patto di fiducia tra Stato e territori », aveva detto. Un discorso che aveva entusiasmato, ma i fatti che ne sono (o non sono) seguiti, segnano dodici mesi più tardi una cocente delusione da parte di molti eletti locali.


Fonti e immagini: LeMondeFranceTVinfo

 

 

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