Bastia: Al museo la storia fotografica di Aleria di G. Koch e C. Buffa

By Redazione Giu 21, 2015 #aleria #bastia #fotografia

Le immagini hanno 40 anni, ma grazie all’elaborazione digitale, non sono invecchiate per niente. Anzi, al contrario. E’ come se Gerard Koch, testimone imparziale dell’occupazione della cantina Depeille di Aleria e degli avvenimenti che sono seguiti, nella Piana Orientale come a Bastia, avesse riprodotto questo pezzo della storia recente dell’Isola da un paio d’ore appena. Un lembo in cui i ritratti dei protagonisti di ieri di Christian Buffa, oggi divenuto grande testimone, sembrano vegliare. C’è certamente emozione quando si visita la loro esposizione della storia fotografica di Aleria, che verrà aperta al pubblico al museo di Bastia fino al 20 settembre.

L’emozione era presente anche al momento in cui Gilles Simeoni, il sindaco di Bastia, ha presieduto all’inaugurazione ufficiale della manifestazione.
“Non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione e questo tanto più perché l’oggetto di questa mostra ha per me, certamente, una forte implicazione personale, a tal punto che mi ha portato in un primo momento ad interrogarmi circa la possibilità che non ci fosse una confusione di ruoli”, ha sottolineato Gilles Simeoni.
Ma il progetto artistico di Gerard Koch e il parere di persone di generazioni ed opinioni diverse, hanno finito per convincere il sindaco di Bastia.
“Ho ritenuto opportuno che questa esposizione si tenga al museo di Bastia per almeno tre ragioni”.
Perché il fotogiornalismo è un’arte a pieno titolo. “Ha permesso alle foto di Gerard Koch, sublimate dall’ambiente del museo che rende l’atmosfera ancora più soffocante, opprimente di quelle poche ore che tanto hanno contato nella vita di quest’isola e non solo, di non prendere alcuna ruga”.
Ma, oltre lo sguardo che si da alle sue fotografie “non si può che essere rapiti e risentire la violenza e il male di quei momenti, la forza dell’angoscia, l’inquietudine, anche l’abbattimento davanti a delle vite che sfortunatamente vanno via, delle ferite che mutilano, dei destini che si infrangono …”.
“Al di là dell’immediatezza della foto, c’è una verità fotografica e una precisa collocazione, che portano ad affrontare un dialogo tra l’ieri e l’oggi, tra questi uomini scelti, giovani all’epoca, che oggi, essendo trascorsi gli anni, sono diventati anziani, c’è una questione metafisica sul significato dell’impegno, sulla fedeltà ad un ideale, sulle incertezze e talvolta gli errori”, ha, in un secondo tempo, evidenziato Gilles Simeoni.
“Non posso, al momento di pronunciare queste parole, non salutare la memoria di coloro che hanno perso la vita in quell’occasione. Non riesco a non pensare a coloro che m’hanno visto bambino e oggi non ci sono più. I loro figli e qualche volta i loro nipoti, i loro amici sono qui presenti e spesso ci ritroviamo. Siamo una comunità che non è solamente legata dall’appartenenza a una terra, ma unita dalle prove, dalle lotte, dai sacrifici, dagli anni di prigione. Questa mostra è dunque, anche e molto la loro …”, ha aggiunto il sindaco di Bastia.

Un altro momento forte dell’intervento di Gilles Simeoni rivolgendosi a Gerard Koch e Christian Buffa: “Voi non avete fatto soltanto un lavoro di giornalismo e fotogiornalismo, non avete fatto solamente un’opera di creazione artistica, ci invitate anche a contemplare la nostra storia e, in ciò, questo museo etnografico assolve pienamente il suo ruolo poiché, attraverso questa mostra, siamo portati a interrogarci, non solo su questo passato che inizia ad allontanarsi, ma anche su questo presente che continua a condizione il futuro che non è ancora del tutto scritto”.
Per Gilles Simeoni “Ciò che è accaduto ad Aleria continua ad alimentare le scelte e, talvolta, gli antagonismi e le opposizioni”. Ma “Il destino di quest’isola, del suo popolo e la storia si sta scrivendo con la sua parte d’opposizione e la sua parte di polemiche”, ha aggiunto il sindaco di Bastia.
C’è anche “La pacificazione che si sta costruendo e che è simboleggiata, qui, dalla presenza di uomini e donne che con le loro funzioni di ieri si sono affrontati, poi spesso contrapposti e che continuano qualche volta a non essere d’accordo. Ma resta la prospettiva di un cammino … Ed è in questo che la fotografia è, anche, apertura verso la luce e la speranza; luce e speranza che vogliamo per Bastia, per quest’isola, per l’intera società”.
In definitiva, per Gilles Simeoni, questa mostra rappresenta un forte lavoro artistico, uno sguardo alla nostra storia, acuta, e una promessa per l’avvenire …

———
Fonte: CorseNetInfos.fr

Related Post