Il collettivo “Massimu Susini” continua instancabilmente la sua lotta contro la morsa mafiosa in Corsica. In occasione di un’assemblea generale, il collettivo ha fatto il punto sulle sue azioni e ha ribadito le sue richieste. In un’intervista rilasciata alla radio Alta Frequenza, Jérôme Mondoloni ha parlato delle principali preoccupazioni del collettivo.
Ricordando l’impegno dei membri del collettivo, che si estende alla questione dell’ecologia, in particolare attraverso la gestione dei rifiuti, Jerôme Mondoloni ha esposto la principale richiesta del collettivo Massimu Susini alla Collettività di Corsica: la creazione di un’unità antimafia all’interno della Collettività. In questo modo si darebbe un “segnale forte” del fatto che la Corsica sta affrontando il problema con decisione, in un momento in cui “tutti i rapporti confermano l’esistenza di mafie in Corsica e in tutta la Francia“.
Questa unità antimafia sarebbe composta da “collettivi, associazioni ed ex magistrati” con l’obiettivo di “fare il punto sulla penetrazione delle reti mafiose nell’economia e nella vita politica“. Il collettivo vuole fare tutto il possibile per misurare la realtà di questa penetrazione e osservare l’eventuale ruolo svolto dalle reti mafiose nell’assegnazione di appalti pubblici, nei settori dei trasporti o della gestione dei rifiuti.
Il collettivo Massimu Susini ha sottolineato che nell’arco di 10 anni sono stati assassinati 15 direttori di imprese edili e 10 rappresentanti politici. Ci sono stati anche 90 incendi ai danni di locali come ristoranti e bar, mentre negli ultimi cinque anni sono stati segnalati 7 incendi ai danni di centri di raccolta differenziata. “I corsi non devono abituarsi al dominio della mafia“, afferma Jérôme Mondoloni, secondo il quale la creazione di questa unità, oltre a fare il punto della situazione, potrebbe consentire di formulare proposte volte a modificare o rafforzare le leggi esistenti.
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Fonte : Alta Frequenza