Nell’articolo sul sito della Radiotelevisione Svizzera che parla dell’argomento si fa esplicito riferimento ai fatti di Sisco, anche se non è dimostrato un collegamento diretto tra lo scoppio della rissa e l’uso del costume intero con velo usato da alcune donne musulmane, il cosiddetto burkini (termine giornalistico nato dalla contrazione di burqa e bikini). Il procuratore ha detto che la famiglia di magrebini “monopolizzava la spiaggia” e le reazioni sarebbero dunque probabilmente legate a quell’atteggiamento.
In ogni caso nel cantone svizzero l’episodio di violenza accaduto nell’isola ha preoccupato i consiglieri comunali della Lega dei Ticinesi di Locarno e Lugano, che hanno inoltrato ieri, giovedì, due mozioni per vietare nei lidi e nelle piscine pubbliche delle rispettive città l’uso del burkini. Queste tenute, si può leggere nei due atti, sono simboli “dell’ideologia fanatica e pericolosa del fondamentalismo islamico” che “non sono accettabili e sono incompatibili con la nostra cultura”.
Ad oggi in Ticino il costume è ammesso in alcuni comuni e non in altri. Negli scorsi giorni alla piscina di Chiasso è stato negato l’accesso a una bagnante, applicando il regolamento che vieta l’entrata in acqua vestiti. A Lugano e Locarno invece il costume integrale è ammesso.
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Fonte: RSI.ch