Il 2017 è stato individuato dall’ONU come anno internazionale del turismo sostenibile. Questa scelta è stata maturata il 4 dicembre 2015, quando è stata adottata la risoluzione che riconosceva l’“importanza del turismo internazionale, e in particolare la designazione di un Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, nel promuovere il tema fra il maggior numero di persone possibile, nel diffondere consapevolezza della grande patrimonio delle varie civiltà e nel portare al riguardo un miglior apprezzamento di valori intrinsechi delle diverse culture, contribuendo così al rafforzamento della pace nel mondo”.

Già nella conferenza ONU di Rio del 1992 si diceva che il “turismo ben progettato e ben gestito” può contribuire alla tutela dell’ambiente, alla creazione di posti di lavoro e al commercio.

Oggi è evidente come il turismo possa diventare un fattore che incide negativamente sull’ambiente se gestito in modo errato con aumento dei rifiuti, con erosione delle coste, con inquinamento atmosferico, etc. In questo caso di positivo ha ben poco. Ma i flussi turistici hanno anche ricadute positive, non solo economiche ma anche sociali , per prevenire la cosiddetta desertificazione sociale, con l’abbandono dei piccoli borghi.

L’abbandono dei borghi e delle aree definite depresse o interne, in cui prevale la qualità della vita in termini di sostenibilità (paesaggio, aree incontaminate, tradizioni, etc.) può portare alla perdita in termini di “diversità” (scomparsa di culture, colture, tradizioni) e, infine, degrado sociale, con il risultato di un appiattimento e un’omologazione. La scomparsa di certe forme di produzione, oltre a ridurre la diversità, ha un impatto negativo anche sul territorio, poiché è sottoposto a degrado per assenza di manutenzione (la cosiddetta scomparsa della cultura materiale dei luoghi).

Sia il tema della cementificazioneper costruire a uso turistico, sia quello dello spopolamento dei borghi dell’entroterra, sono ben noti in Corsica. E forse è per questo che nell’isola sta già prendendo piede una nuova filosofia, che punta a un turismo diverso, di qualità, consapevole, e rispettoso dell’ambiente. Questo 2017, anno ONU del turismo sostenibile, può essere un’opportunità per la nostra isola di sviluppare ulteriormente queste iniziative. E anche i fondi stanziati dall’Unione europea (Europa 2020) vanno in questa direzione e possono senz’altro aiutare a spianare questa nuova strada.