Da tre giorni la nave della guardia costiera italiana “U. Diciotti” è attraccata al porto di Catania, in Sicilia, dove ieri sono stati sbarcati 29 minori non accompagnati. Ma altre 150 migranti restano bloccati a bordo della nave, dato che il governo italiano – per parola del ministro dell’interno Matteo Salvini – ne vieta lo sbarco prima che si sia stabilita una redistribuzione delle persone tra diversi Paesi della Ue.
Proprio una redistribuzione dei migranti aveva risolto una situazione simile poche settimane fa, con la nave Aquarius sbarcata a Malta.
Ed è con Malta che il governo italiano ha intavolato nei giorni scorsi un braccio di ferro per chi dovesse accogliere la nave e il suo carico di vite umane. Anche su twitter i commenti – in italiano – di esponenti politici maltesi contro le decisioni di Roma non sono stati teneri:
Ora il pressing sull’Italia a livello internazionale si intensifica. L’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati e altre organizzazioni premono perché le persone scendano a terra sul suolo italiano. Da Berlino la cancelliera Merkel annuncia: “Contatti tra alcuni Paesi Ue in corso”. Domani la riunione.
Ieri, intanto, l’ipotesi di alcuni magistrati italiani di accusare il ministro Salvini di sequestro di persona, dato che una nave battente bandiera italiana è di fatto territorio dello Stato, e secondo alcuni non sussisterebbero i motivi di limitare la libertà di movimento delle persone a bordo.
Nel frattempo alcuni manifestanti hanno sfilato con uno striscione che invita a mantenere umanità e accogliere i migranti.
La situazione è in continuo movimento, la svolta potrebbe avvenire giù nelle prossime ore. Ma certamente molti leader europei, tra cui Emmanuel Macron, stanno cercando formule che possano trovare vie certe a una redistribuzione, per evitare i continui bracci di ferro che continuano a susseguirsi dopo le operazioni di recupero da quando in Italia si è insediato il nuovo governo.
Giorgio Cantoni
Nato nell'82 da genitori originari della città lombarda di Crema, di cui conosce e ama il dialetto, è appassionato di linguistica e di informatica. Vive vicino a Milano, dove lavora nel mondo della comunicazione digitale. Si è innamorato della Corsica e della sua cultura nel 2008, e sette anni dopo è stato tra i fondatori di Corsica Oggi.