Ciò è stato segnato, come richiede il contesto sanitario, dalla comparsa di un nuovo tipo di reato: la frode nel sistema di assistenza alla disoccupazione parziale istituito dallo Stato per sostenere l’economia.
Sulle dodici violazioni rilevate, il targeting effettuato dalla Direccte, in collaborazione con Finanze Pubbliche e Urssaf, ha portato a tre denunce ai tribunali per fatti il cui danno complessivo è stimato in 923.251 euro.
Due di questi casi sono stati oggetto della procura di Bastia con una procura parigina che coordina la lotta contro questo tipo di frode.
I sospetti riguardano due società straniere, apparentemente fittizie, che avrebbero catturato questo aiuto usurpando il numero Kbis delle società corse. La terza inchiesta, relativa a fatti di cui si sospetta un dirigente d’azienda dell’Alta Corsica, resta, da parte sua, controllata dalla procura di Bastia.
Tuttavia, il Codaf dell’Alta Corsica non dimentica i suoi classici campi d’azione.
Per quanto riguarda la lotta al lavoro nero, nel 2019 sono state controllate 199 aziende e rilevate 51 situazioni di lavoro illegale. Nel 2020, invece, a causa delle condizioni igienico-sanitarie che hanno impedito la mobilitazione di tutti i mezzi, solo 46 aziende sono state oggetto di sopralluogo, principalmente nei settori agricolo e edile, e sono stati individuati quattro meccanismi fraudolenti.
Il bilancio delle frodi sociali e fiscali ha visto un aumento significativo, da circa 4 milioni di euro nel 2019 a 12 milioni di euro nel 2020.
Immagine: Le Petite Corse
Fonte: Corse Matin