12 milioni di euro di frodi sociali e fiscali in Alta Corsica nel 2020

Il comitato operativo antifrode dipartimentale dell’Alta Corsica (Codaf), copresieduto dal prefetto dell’Alta Corsica, François Ravier, e il pubblico ministero di Bastia, Arnaud Viornery, hanno fatto il punto della sua attività nel 2020.

Ciò è stato segnato, come richiede il contesto sanitario, dalla comparsa di un nuovo tipo di reato: la frode nel sistema di assistenza alla disoccupazione parziale istituito dallo Stato per sostenere l’economia.

Sulle dodici violazioni rilevate, il targeting effettuato dalla Direccte, in collaborazione con Finanze Pubbliche e Urssaf, ha portato a tre denunce ai tribunali per fatti il ​​cui danno complessivo è stimato in 923.251 euro.

Due di questi casi sono stati oggetto della procura di Bastia con una procura parigina che coordina la lotta contro questo tipo di frode.

I sospetti riguardano due società straniere, apparentemente fittizie, che avrebbero catturato questo aiuto usurpando il numero Kbis delle società corse. La terza inchiesta, relativa a fatti di cui si sospetta un dirigente d’azienda dell’Alta Corsica, resta, da parte sua, controllata dalla procura di Bastia.

Tuttavia, il Codaf dell’Alta Corsica non dimentica i suoi classici campi d’azione.

Per quanto riguarda la lotta al lavoro nero, nel 2019 sono state controllate 199 aziende e rilevate 51 situazioni di lavoro illegale. Nel 2020, invece, a causa delle condizioni igienico-sanitarie che hanno impedito la mobilitazione di tutti i mezzi, solo 46 aziende sono state oggetto di sopralluogo, principalmente nei settori agricolo e edile, e sono stati individuati quattro meccanismi fraudolenti.

Il bilancio delle frodi sociali e fiscali ha visto un aumento significativo, da circa 4 milioni di euro nel 2019 a 12 milioni di euro nel 2020.

Immagine: Le Petite Corse 

Fonte: Corse Matin 

 

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